Cellule somatiche

Utilizzate quale indicatore di sanità e benessere mammario, sono uno degli indicatori più utili e diretti riguardanti le decisioni relative alla gestione aziendale nel suo complesso ed alla profilassi della mastite in particolare. Le cellule somatiche rappresentano inoltre un indicatore indiretto di composizioni indesiderate nei processi di caseificazione ed una delle cause di riduzione dei tempi di conservazione per il latte U.H.T.
Il limite legale è di 400.000 cellule/ml calcolato come Media Geometrica di almeno un campione al mese per tre mesi successivi, viene fornito come risultato aggiuntivo ad ogni campionamento eseguito nel corso dell’anno. Per il latte di Alta Qualità così come per quello destinato, crudo alla vendita diretta il limite a livello regionale è stato fissato a 300.000. Resta comunque da ricordare che in termini generali ed in particolare per le mandrie di elevate dimensione nelle aziende a conduzione manageriale l’obbiettivo reale (e redditizio) per questo parametro è ormai il mantenimento costante nel corso dell’anno al di sotto di 200.000 cellule/ml.


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Nel corso del 2019 si è osservato un leggero decremento del dato medio annuale che ha riportato la situazione nell’ambito osservato negli anni precedenti dopo il leggero aumento del 2018. Ciò è confermato dalla quota di campioni “non conformi” del secondo grafico (numero di campioni con valore di cellule somatiche superiore al limite di 400.000) ormai solidamente attestata al di sotto del 10 %. Se si tiene conto che una quota non limitata di questa casistica è attribuibile a mandrie di piccole dimensioni nelle quali, soprattutto nel periodo estivo, gli incrementi occasionali sono più frequenti, la situazione complessiva del prodotto regionale appare complessivamente più che soddisfacente. Va infatti considerato che le reali condizioni di latte non conforme si configurano soltanto quando la media geometrica dei campionamenti (almeno 3) in tre mesi successivi producono un valore di Media Geometrica superiore ai limiti indicati. Il numero di allevamenti interessati è quindi decisamente inferiore a quello indicato dai campioni superiori al limite: indicativamente si può stimare che meno del 3 % degli allevamenti in regione vengano interessati da situazione di osservazione e controlli aggiuntivi e, di questi, una parte molto ridotta risulta poi interessata da provvedimenti di limitazione della commercializzazione del latte (Reg. CE 853/2004) . E’ senz’altro opportuno ricordare che il superamento di tale limite non è comunque da intendersi come l’evidenza di un pericolo diretto per il consumo. Si tratta infatti di un indicatore indiretto della maggior probabilità che tra le cause di incremento vi sia la maggior presenza di microrganismi mastitogeni che, in alcuni casi ed in alcune filiere produttive, potrebbero anche aumentare il rischio finale al consumo.

Per quanto riguarda l’andamento nel corso dell’anno (grafico seguente) è agevole notare che l’incremento osservato nel corso del 2018 sia attribuibile quasi in toto a valori medi leggermente più elevati nel periodo primaverile e di inizio estate; per questo parametro è del resto noto che l’andamento climatico ( in particolare piovosità e temperatura elevata) giochino un ruolo importante anche se indiretto: il peggioramento delle condizioni delle lettiere agisce sull’imbrattamento delle mammelle che facilità l’infezione mammaria. Nel periodo estivo infine sono le condizioni di caldo estremo che agiscono, complessivamente, sullo stato di benessere, l’appetito, le condizioni metaboliche delle bovine e si riflettono poi anche sulle condizioni immunitarie degli animali.

Pur rimanendo quindi lontano dal limite legale di 400.000 cellule/ml la dinamica del parametro conferma la necessità di un costante monitoraggio della situazione. Cosi’ come è noto il fatto che per le situazioni di emergenza sono indispensabili interventi rapidi e “drastici”, mentre per la normale gestione del parametro siano fondamentali approcci complessivi di tipo “strutturali” basati fondamentalmente su:
igiene ambientale, modalità di mungitura, diagnosi e profilassi della mastite in particolare delle forme contagiose e condizioni ambientali di allevamento.


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