L’IZSLER ha programmato due edizioni di un evento formativo rivolto a tutte le figure professionali del settore dell’apicoltura, al fine di completare ed approfondire in senso teorico-pratico e applicativo le conoscenze sulle patologie delle api e nel settore dell’assistenza tecnico-sanitaria degli allevamenti apistici.
Nelle regioni Emilia Romagna e Lombardia il patrimonio apistico costituisce una realtà produttiva molto importante non solo per la produzione del miele e degli altri prodotti dell’alveare, ma anche per l’azione di impollinazione delle colture agricole e delle specie vegetali entomofile che dipende in gran parte dalle api.
Il settore dell’apicoltura è ed è stato spesso soggetto a problematiche di tipo sanitario, che hanno talvolta causato l’impoverimento di questo importante patrimonio. In questo contesto le malattie dell’alveare e l’uso non sempre corretto degli agro-farmaci costituiscono le cause principali delle perdite descritte.
La diffusione della varroa e la comparsa di fenomeni di farmaco-resistenza, la progressiva riduzione del numero di alveari connesso o meno a quadri riconducibili a sindrome da spopolamento, la comparsa di patologie emergenti e riemergenti inducono da un lato gli apicoltori a perseguire nuovi e moderni metodi di conduzione e allevamento e dall’altro gli operatori di sanità pubblica ad attuare strategie di controllo e contenimento dei fattori patologici. Anche al fine della tutela dei prodotti e della salute pubblica.
Considerando l’importanza che questo settore riveste non solo dal punto di vista delle produzioni ma anche per l’equilibrio dell’ecosistema, appare importante affrontare in modo coordinato le strategie capaci di contrastare le principali patologie delle api impiegando molecole a basso impatto ambientale.
Questa giornata si configura come un aggiornamento necessario, anche alla luce del profondo cambiamento che ha interessato l’apicoltura negli ultimi anni ed ha lo scopo di creare un momento di incontro di tutte le figure professionali che ruotano attorno al mondo dell’apicoltura.
Nelle regioni Emilia Romagna e Lombardia il patrimonio apistico costituisce una realtà produttiva molto importante non solo per la produzione del miele e degli altri prodotti dell’alveare, ma anche per l’azione di impollinazione delle colture agricole e delle specie vegetali entomofile che dipende in gran parte dalle api.
Il settore dell’apicoltura è ed è stato spesso soggetto a problematiche di tipo sanitario, che hanno talvolta causato l’impoverimento di questo importante patrimonio. In questo contesto le malattie dell’alveare e l’uso non sempre corretto degli agro-farmaci costituiscono le cause principali delle perdite descritte.
La diffusione della varroa e la comparsa di fenomeni di farmaco-resistenza, la progressiva riduzione del numero di alveari connesso o meno a quadri riconducibili a sindrome da spopolamento, la comparsa di patologie emergenti e riemergenti inducono da un lato gli apicoltori a perseguire nuovi e moderni metodi di conduzione e allevamento e dall’altro gli operatori di sanità pubblica ad attuare strategie di controllo e contenimento dei fattori patologici. Anche al fine della tutela dei prodotti e della salute pubblica.
Considerando l’importanza che questo settore riveste non solo dal punto di vista delle produzioni ma anche per l’equilibrio dell’ecosistema, appare importante affrontare in modo coordinato le strategie capaci di contrastare le principali patologie delle api impiegando molecole a basso impatto ambientale.
Questa giornata si configura come un aggiornamento necessario, anche alla luce del profondo cambiamento che ha interessato l’apicoltura negli ultimi anni ed ha lo scopo di creare un momento di incontro di tutte le figure professionali che ruotano attorno al mondo dell’apicoltura.