FAO: Foreste urbane per affrontare la sfida climatica
Si è svolto in questi giorni il 2° Forum mondiale sulle foreste urbane a Washington DC dal titolo “Foreste urbane: una prospettiva globale”. Già nel titolo si avverte che è necessario agire per rendere il verde urbano più equo al fine di raggiungere obiettivi globali, in particolare perché le città devono affrontare sfide crescenti dovute al cambiamento climatico.
Le foreste, gli alberi e gli spazi verdi urbani svolgono un ruolo fondamentale nel migliorare la qualità della vita urbana, ma i loro benefici non sono ancora ugualmente accessibili a tutti,
“Considerando che due terzi della popolazione mondiale vivrà in aree urbane entro il 2050, i governi e le autorità di pianificazione devono assicurarsi che tutti, indipendentemente dal loro status socio-economico, abbiano accesso ai numerosi benefici offerti da alberi e spazi verdi”, ha affermato Zhimin Wu, Direttore della Divisione Foreste della FAO.
Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile richiedono parità di accesso agli spazi verdi urbani entro il 2030 individuano l’importanza delle foreste urbane per la salute umana e per mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici. Le foreste e gli alberi urbani attenuano il rumore, filtrano gli inquinanti provenienti dal traffico e dall’industria e hanno effetti positivi sulla salute mentale e fisica dei cittadini. Assorbono anche il carbonio e possono contribuire a raffreddare l’aria della città fino a 8 gradi Celsius, riducendo l’effetto isola di calore urbano che può essere letale durante le ondate di caldo. Tuttavia, il rapporto della FAO rileva che la rapida urbanizzazione senza una pianificazione sufficiente sta portando a città con pochi o mal posizionati alberi e spazi verdi, in particolare nei paesi a basso e medio reddito.
Allo stesso tempo, nelle città che riconoscono l’importanza degli spazi verdi, la loro distribuzione è spesso sbilanciata verso i quartieri più ricchi, mentre la “gentrificazione verde” (trasformazione di un’area povera in area abitativa di pregio) può spingere fuori i residenti che non possono permettersi di vivere vicino agli spazi verdi della propria città.
I Babilonesi con i giardini pensili, una delle meraviglie del mondo, c’erano arrivati prima di noi, bravi!