L’utilizzo di animali a più basso sviluppo cognitivo ed in particolare di alcuni taxa di invertebrati è una delle risposte della ricerca biomedica alle problematiche etiche sollevate dalla sperimentazione animale su specie a maggior complessità neurologica.
L’uso di queste specie “non convenzionali” è già affermato non solo nella ricerca biomedica di base, ma anche in alcuni ambiti della ricerca applicata e traslazionale, come in genetica e negli studi sulle malattie rare.
La Commissione Didattica dell’Unione Zoologica Italiana è da anni impegnata a promuovere la sostituzione parziale diffondendo l’utilizzo di modelli emergenti nella sperimentazione animale e proponendo nuove prospettive e alternative.
A tal fine l’UZI ha creato un database di specie alternative che può essere visionato nel seguente link:
https://www.uzionlus.it/news/3002-bioetica-e-benessere-animale.html