Molte malattie infettive presenti nella fauna selvatica o che da essa possono essere trasportate, influiscono sulla conservazione delle specie, la biodiversità, la salute del bestiame e anche la salute umana. E’ stato pubblicato dalla rivista Journal of Wildlife Diseases (Journal of Wildlife Diseases 55(1), 2019, pp. 3-43) un aggiornamento sulle modifiche nell’epidemiologia di 25 malattie infettive selezionate, legate alla fauna selvatica in Europa (dal 2010-2016) che hanno avuto un impatto, o potrebbero avere un impatto futuro, sulla salute della fauna selvatica, del bestiame e degli esseri umani. Alla stesura della pubblicazione ha partecipato il Dr. Lavazza in qualità di esperto dell’Istituto Zooproflattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna.
I 25 agenti di malattia delle specie selvatiche europee sono stati selezionati sulla base dei seguenti criteri:
- identificazione quali importanti obiettivi di sorveglianza nei recenti progetti a livello europeo
- inserimento nella legislazione dell’Unione europea come patogeni che richiedono obbligatoriamente sorveglianza
- presenza in letteratura recente, quali malattie legate alla fauna in Europa dal 2010 in poi
- inserimento in elenchi di patogeni primari negli elenchi dell’ Office International des Epizooties (OIE)
- Patogeni emergenti presentati in conferenze e discussioni informali su una mailing list di gruppo da parte di una rete europea di scienziati esperti di malattie della fauna selvatica (European Wildlife Disease Association)
- identificazione come patogeni che hanno mostrato cambiamenti nella loro epidemiologia durante il periodo dal 2010 al 2016.
Tra gli agenti di malattia inclusi in questa indagine troviamo: virus dell’influenza aviaria, virus dell’influenza delle foche, lagovirus, virus della rabbia, lissavirus dei pipistrelli, filovirus, virus del cimurro canino, morbillivirus dei mammiferi acquatici, virus della febbre catarrale, Virus West Nile hantavirus, virus di Schmallenberg, virus della febbre emorragica Crimea-Congo, virus della peste suina africana, ranavirus degli anfibi, virus dell’epatite E, tubercolosi bovina (Mycobacterium bovis), tularemia (Francisella tularensis), brucellosi (Brucella spp.), salmonellosi (Salmonella spp.), Coxiella burnetii, chytridiomycosis, Echinococcus multilocularis, Leishmania infantum, Chronic wasting disease (encefalite spongiforme dei cervidi).
Il capitolo dei lagovirs curato dal Dr. Lavazza, riguarda lepri e conigli selvatici, e, dal punto di vista privilegiato del Centro di referenza per le malattie dei Lagomorfi, offre un panorama esaustivo della diffusione della malattia emorragica del coniglio (MEV) e della lepre (RHDV) in tutte le sue varianti virologiche presentatisi negli anni.
Molti dei patogeni descritti nella pubblicazione stanno entrando in Europa dagli altri continenti, mentre altri stanno espandendosi all’interno, per diffondersi poi oltre l’Europa.
La conoscenza e la sorveglianza delle malattie legate alla fauna selvatica su scala continentale è quindi importante per la valutazione su tutto il pianeta, per i rischi che le malattie possono comportare alla fauna selvatica, agli animali domestici e alla salute umana.