Abbiamo parlato di recente di insetti nel piatto come novel food, tra perplessità di alcuni consumatori e proposte di alimenti da parte dei produttori. Gli alimenti di origine animale e vegetale sono però spesso sotto attacco di numerose specie di artropodi infestanti (insetti, acari), che possono causare gravi danni economici e rappresentare un problema serio dal punto di vista igienico-sanitario alterando le proprietà organolettiche e rendere così l’alimento inadatto al consumo.
I giornali di questi giorni hanno sottolineato con grande enfasi il rinvenimento di insetti in derrate alimentari in un negozio, un fenomeno non certo esteso, ma possibile, per cattiva preparazione o cattiva conservazione degli alimenti. La presenza di artropodi negli alimenti compromette non solo la commerciabilità del prodotto, venendo a mancare i requisiti in materia di igiene e di qualità, ma può anche causare gravi danni alla salute umana. L’ingestione di questo tipo di parassiti può provocare infatti allergie di vario genere, causare disturbi digestivi ed essere causa di lesioni di diversa entità alla mucosa intestinale, nonché trasmettere patogeni di diversa natura sia direttamente (come carrier di patogeni a trasmissione alimentare), che indirettamente (tramite il materiale di scarto degli infestanti presenti negli alimenti). Nel corso degli ultimi 10 anni il laboratorio entomologico dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna presso la sede territoriale di Reggio-Emilia è impegnato in una intensa e sistematica attività di ricerca volta allo:
- Sviluppo di adeguati modelli matematici per la previsione dei tempi di crescita di specie maggiormente coinvolti nell’infestazione di alimenti (es. Ditteri, Coleotteri, Lepidotteri) da applicare nella stima del tempo d’infestazione.
- Sviluppo e validazione di metodi per le ispezioni di matrici alimentari per la ricerca di artropodi vivi e/o morti;
- Sviluppo e validazione di protocolli specifici per l’identificazione di frammenti di artropodi presenti in un determinato alimento, utilizzando tecniche biomolecolari
L’attività ha portato negli ultimi 6 anni all’accreditamento del metodo della ricerca di impurità solide (filth test) per 3 diverse matrici: farine e suoi derivati (DM 12/01/1999 GU n° 64 18/03/1999), pomodoro (metodo AOAC 955.46B 1988) e miele (metodo AOAC 945.79 1988).
Il laboratorio supporta la richiesta di utenze pubbliche e private con analisi di laboratorio volte all’individuazione e datazione dell’infestazione degli alimenti. Dal 2010 al 2019 sono stati eseguiti oltre 900 esami (ricerca corpi estranei e parassiti, identificazione artropodi infestanti, datazione dell’infestazione). Di questi l’88.8% sono campioni Ufficiali – AUSL – SIAN – NAS ¿ (Piani Regionali) e l’11.2% sono campioni conferiti da aziende e privati.