Convegno Nazionale sulla Paratubercolosi, oltre 150 veterinari a Lodi
Venerdì 27 gennaio si è svolto a Lodi, presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Scienze Animali dell’Università degli studi di Milano, il IX Congresso Nazionale sulla Paratubercolosi, organizzato dal Centro di Referenza (Sede Territoriale IZSLER di Piacenza).
L’evento ha visto la partecipazione attiva di oltre 150 veterinari, tra pubblici e liberi professionisti.
Le tematiche trattate hanno riguardato vari aggiornamenti relativi alla malattia, tra cui le nuove «Linee guida per l’adozione dei Piani di controllo e per l’assegnazione della qualifica sanitaria agli allevamenti di specie sensibili (bovini, bufalini, ovini, caprini) nei confronti della paratubercolosi», pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 13 gennaio (Anno 164°, N.10). L’aggiornamento delle Linee Guida si è reso necessario per adeguare la prima versione datata 2013 alla nuova normativa europea (Reg.UE 2016/429 e relativo Reg. UE di esecuzione 2018/1882) che ha inserito la paratubercolosi nell’elenco delle malattie di categoria E, soggette a sorveglianza negli allevamenti di specie sensibili (bovini, bufalini, ovini e caprini). Le modifiche e le integrazioni apportate alle precedenti Linee Guida, anche a seguito delle criticità emerse nei primi anni di applicazione, in particolare relative ai criteri e alle modalità di attribuzione delle qualifiche sanitarie, sono state illustrate e discusse alla presenza e con la partecipazione di una folta platea di veterinari.
Particolarmente apprezzato è stato l’intervento del prof. David Kelton, esperto internazionale sull’argomento, che ha illustrato lo stato dell’arte dei piani in atto a livello internazionale e sottolineato l’importanza della collaborazione tra veterinario libero professionista e Servizi veterinari pubblici nella gestione sanitaria dell’allevamento. Un focus particolare è stato fatto sulla situazione in Italia, con la presentazione dei risultati dell’esperienza decennale dell’applicazione del Piano in regione Lombardia. Per sottolineare l’importanza della sorveglianza su tutte le specie previste dalla normativa, sono inoltre state presentate relazioni sulla malattia nella capra e nel cervo a vita libera, sottolineando il rischio di infezione al pascolo.
I vari relatori intervenuti hanno sottolineato la necessità di continuare ad attuare efficaci misure di prevenzione e controllo per tutelare le popolazioni animali sensibili ed i loro prodotti e la notevole partecipazione all’evento ha evidenziato come questa patologia sia considerata cruciale per il settore zootecnico.