
Microplastiche nei molluschi: uno studio nazionale per la salute dell’ambiente e dell’uomo
L’inquinamento marino da plastica è una delle emergenze ambientali più gravi del nostro tempo. Ogni anno, secondo il Servizio di Ricerca del Parlamento Europeo (EPRS), tra 4,8 e 12,7 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, con conseguenze devastanti per gli ecosistemi marini (https://www.europarl.europa.eu/topics/it/article/20181212STO21610/rifiuti-di-plastica-e-riciclaggio-nell-ue-i-numeri-e-i-fatti) .
Le microplastiche (MPs), frammenti di plastica di dimensioni comprese tra 0,1 micron e 5 mm, rappresentano una delle componenti più insidiose di questo inquinamento. Possono essere di origine primaria, prodotte intenzionalmente per uso industriale, o secondaria, derivanti dalla frammentazione di rifiuti plastici più grandi. Invisibili a occhio nudo, le MPs si infiltrano negli ecosistemi terrestri e marini, entrando nella catena alimentare e comportando potenziali rischi per la salute umana, in particolare per il sistema respiratorio, cardiovascolare e riproduttivo. L’uomo può assimilarle attraverso il cibo, l’acqua e l’aria.
Un recente studio, pubblicato sulla rivista Toxics, rappresenta il frutto di due progetti di ricerca finanziati dal Ministero della Salute. Il primo ha analizzato la presenza di microplastiche nei molluschi allevati in Emilia-Romagna, mentre il secondo, coordinato dall’IZSPLV e condotto in collaborazione con tutti gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IIZZSS) italiani, ha permesso di estendere la ricerca su scala nazionale. L’IZSLER ha avuto un ruolo chiave nell’analisi delle MPs, mentre altri laboratori IIZZSS hanno studiato ulteriori parametri ambientali e biologici.
Grazie a questa iniziativa, si è creata una rete nazionale di collaborazione, con il prezioso contributo dell’Università di Ferrara, per monitorare la salute degli ecosistemi costieri. L’obiettivo è fornire dati scientifici utili per orientare future normative a tutela dell’ambiente e della sicurezza alimentare.
Questo studio consolida inoltre la sinergia tra gli IIZZSS e l’Università di Ferrara, rafforzando il ruolo della ricerca nel supporto alle politiche di Sanità Pubblica Veterinaria. Rappresenta un esempio concreto di monitoraggio ambientale nell’ottica One Health, che considera la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente come elementi interconnessi e fondamentali per la prevenzione di nuovi rischi sanitari, inclusi l’inquinamento da plastica e la diffusione di nuovi patogeni.