Malattie tropicali e zanzare, con il caldo la battaglia ricomincia
La scorsa estate in provincia di Lodi ha fatto scalpore un focolaio autoctono di Dengue, una malattia febbrile virale dell’uomo trasmessa da zanzare del genere Aedes tra cui anche la ben nota zanzara tigre (Aedes albopictus) ampiamente diffusa nel nostro Paese.
Quel caso si è risolto da un lato con la massiccia disinfestazione, che ha bloccato la circolazione virale e dall’altro con il calo delle temperature che ha ridotto le popolazioni di zanzare vettrici. Tuttavia, poiché la Dengue è endemica in molti Paesi del mondo, ne sentiamo di nuovo parlare per la possibilità che si verifichino casi di importazione attraverso viaggiatori provenienti da zone tropicali con il conseguente possibile rischio di attivazione di altri focolai autoctoni.
Il cambiamento climatico ha permesso la introduzione, diffusione e proliferazione di nuove specie di zanzare anche nelle nostre pianure con un conseguente aumento di malattie trasmesse da vettori, alcune delle quali, West Nile (Febbre del Nilo) ed Usutu vengono considerate endemiche in Italia. Al tempo tesso altre virosi come Dengue, Chikungunya, Zika sono malattie identificate sul territorio italiano più spesso come casi di importazione, ma talora anche in forma epidemica (ad es. Chikungunya in Emilia Romagna nel 2007 e nel Lazio nel 2017), e di queste la stampa e i media stanno dando ampiamente notizia.
Lo stato di allerta nei sistemi sanitari italiani è comunque al massimo ed è in vigore da alcuni anni il Piano Nazionale Arbovirosi (PNA 2020-25) che prevede misure di applicazione nei confronti di tutte le arbovirosi e viene declinato in modo differenziato a livello regionale, a seconda delle necessità.
Ai Servizi Veterinari delle ATS/ASL e all’IZSLER in particolare sono demandate le attività di sorveglianza entomologica che si concretizzano con l’esecuzione di Piani di controllo (es. Piano West Nile Disease, Piano Leishmania, Piano Zecche) e con l’esecuzione attività mirate in occasione di focolai di arbovirosi d’importazione così come previsto dal PNA.
IZSLER partecipa con i suoi ricercatori ed analisti attraverso l’esecuzione di catture entomologiche, tipizzazione delle specie di zanzare e esecuzione di indagini virologiche, fornisce attività di consulenza e di ricerca alle Regioni Emilia-Romagna e Lombardia e collabora in ottica multidisciplinare One-Health con medici, climatologi, ambientalisti ed altri professionisti della salute.
Inoltre, svolge una funzione primaria in ottica di early detection attivando siti di cattura di insetti sul proprio territorio di competenza, atti a svelare precocemente la comparsa di eventuali zanzare esotiche invasive in siti ad alto rischio, i cosiddetti Point of Entry come aeroporti, scali, dogane, mercati etc., dove più elevate sono le possibilità di ingresso di nuovi vettori attraverso persone, prodotti o merci.
In sostanza, è certo che in tutta Europa si vanno diffondendo vari tipi di zanzare e che la battaglia contro la diffusione di nuovi vettori e delle malattie tropicali da essi trasmesse sarà una situazione caratterizzante tutte le estati del prossimo futuro, ma il livello di consapevolezza, di conoscenza clinica ed epidemiologica e il potenziale diagnostico sono tali da permettere di poter prevedere e prevenire per tempo possibili evoluzioni epidemiche di arbovirosi note ed emergenti.