Il Comitato internazionale di tassonomia dei virus (ICTV) ha ufficialmente annunciato nel settembre 2016 la codifica di una nuova specie di virus dell’influenza: il virus dell’influenza D, distinto dagli altri tipi di influenza – A, B e C.
Questo virus è stato isolato da bovini e suini, ma sono stati identificati anticorpi per l’influenza D anche in campioni di sangue di pecore e capre, mentre non è presente nel pollame e non ci sono evidenze di infezione dell’uomo.
Il progetto EFSA ha lo scopo di stimolare la cooperazione tra gli Stati membri e promuovere il trasferimento e lo scambio di conoscenze e competenze relative a tale nuov ovirus. Nel caso specifico, IZSLER partecipa ad un progetto insieme a 5 stati membri (Francia, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Svezia) con lo scopo di valutare il rischio di diffusione di questo virus negli animali in Europa e di armonizzare i metodi diagnostici e di intervento in caso di elevata diffusione.
Gli esperti IZSLER della Sezione di Parma (Laboratorio di referenza OIE per l’influenza suina – Dr.ssa. C.Chiapponi) e del laboratorio di Virologia di Brescia (Dr.ssa Ana Moreno). hanno presentato nel recente Annual Meeting (mid-term meeting) svoltosi a Utrecht (NL) nel mese di Febbraio i risultati della attività diagnostica condotta nel primo anno di attività del progetto e i dati di validazione di una Elisa sierologica competitiva per ricerca anticorpi anti-IDV nell’uomo e in tutte le specie animali.
Valutazione del rischio di influenza D in Europa
Il virus dell’influenza tipo D (IDV), segnalato per la prima volta nel 2011, presenta un 50% di somiglianza con il virus umano dell’influenza tipo C. Malgrado questa somiglianza, il virus IDV non si è dimostrato patogeno negli esseri umani.