Emerging Risks: where are we?

Un workshop internazionale sullo stato attuale delle attività riguardanti i rischi emergenti in sicurezza alimentare si è tenuto a Parma il 21 ottobre. L’evento, organizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna con il patrocinio di EFSA, ha messo a confronto esperti europei, statunitensi e canadesi.

Il workshop si è svolto in associazione alla riunione periodica del Emerging Risks Exchange Network (EREN) di EFSA, il network degli stati membri dell’Unione Europea che contribuisce alle attività sviluppate da EFSA per l’identificazione di rischi emergenti.
Scopo della giornata è stato raccogliere e mettere a confronto alcune delle esperienze più avanzate e rilevanti, sviluppate a livello internazionale in tema di identificazione, definizione delle priorità e gestione dei rischi emergenti in sicurezza alimentare. La finalità è stata quella di fare, sul tema, una valutazione dello stato dell’arte, dei differenti gradi di sviluppo e degli approcci utilizzati in alcune tra le aree più sviluppate a livello mondiale, quali quella europea e quella nord americana. Le diverse realtà presentano infatti differenti background normativi ed amministrativi oltre che diversi livelli di interazione tra paesi, come nel caso dell’Europa dove, diversamente dal nord America, opera una autorità sovranazionale specificamente dedicata alla sicurezza alimentare.
Le relazioni che si sono succedute hanno messo in luce un diverso livello di strutturazione di specifici sistemi dedicati a vere e proprie attività di previsione di nuovi rischi, ma hanno anche evidenziato la sostanziale condivisione di un insieme di elementi ritenuti fondamentali in questo campo. Tra questi, l’importanza di condurre indagini prospettiche sui nuovi scenari di rischio, di identificare le priorità di rischio e quindi di intervento e di disporre di organizzazioni per la sicurezza adeguatamente flessibili per affrontare scenari mutevoli.
Gli ingredienti ritenuti più importanti per condurre queste attività sono risultati la disponibilità di osservazioni accurate dei numerosi fenomeni che concorrono a determinare le situazioni di rischio e a costituire serie storiche di riferimento, la multidisciplinarietà dell’approccio, l’integrazione delle fonti informative, la collaborazione degli stakeholders, la disponibilità di specialisti di settore e la capacità di porre le diverse competenze al servizio del sistema di previsione e valutazione dei potenziali rischi emergenti.
Infine, un ruolo importante è stato riconosciuto alla percezione e comunicazione dei rischi emergenti, che in quanto tali sono associati ad un elevato livello di incertezza. Sia entro le istituzioni che nei confronti del pubblico non specialista, la comunicazione e la percezione di ciò che è potenzialmente rischioso ha un enorme potenziale distorsivo a livello spicologico. È stata sottolineata quindi l’importanza di valutazioni oggettive da un lato e di strategie comunicative di lungo termine dall’altro, volte a creare elevati livelli di fiducia nei sistemi di sicurezza.