Nell’aprile 2009 è stato identificato un nuovo ceppo di virus influenzale tipo A/H1N1 di origine suina caratterizzato dalla combinazione di segmenti genomici di lineaggio Nord Americano ed Europeo e responsabile di infezioni respiratorie nell’uomo. Il nuovo virus influenzale A/H1N1 ha mostrato la capacità di trasmettersi nella popolazione umana in tutto il mondo, venendo così definito virus influenzale A/H1N1 pandemico. Diverse sono state le segnalazioni, in varie parti del mondo, di diffusione di questo virus attraverso l’uomo a specie animali recettive come il suino e specie aviarie ma anche in alcuni casi attraverso specie considerate poco sensibili come cani e gatti.
L’emergere di nuove forme di virus influenzale capaci di colpire sia gli esseri umani che gli animali d’allevamento rimane un problema più generale e di più grande portata, che è attualmente sotto attento monitoraggio da parte della FAO, dell’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (OIE) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO).
L’evento si propone di illustrare la situazione epidemiologica italiana relativamente alla diffusione del virus H1N1 pandemico nell’uomo e descrivere, in particolare, i focolai di infezione evidenziati in due allevamenti suini ed in una colonia felina. Verranno inoltre presentati i risultati della riproduzione sperimentale dell’infezione di virus pandemico in suini SPF e tacchini commerciali e da riproduzione.
In particolare verranno trattati i seguenti argomenti:
– Epidemiologia dell’infezione del virus H1N1pandemico nell’uomo in Italia
– Caratterizzazione genomica dei ceppi del virus H1N1pandemico isolati in Italia
– Focolai di infezione del virus H1N1pandemico nel suino in Lombardia e Sicilia
– Focolaio di infezione del virus H1N1pandemico in una colonia felina dell’Emilia Romagna
– Patogenicità e diffusione del virus H1N1pandemico in suini e specie aviari
Le finalità del corso sono quelle di approfondire le conoscenze epidemiologiche e le caratteristiche virologiche del virus H1N1 pandemico ed inoltre di apportare nuovi dati relativi alla capacità di infettare e diffondersi in specie animali sensibili allevati intensivamente nel Nord d’Italia.