Durante la settimana 12-16 ottobre 2009 sono stati trasferiti i laboratori ad elevato contenimento per il trattamento di agenti ad elevata diffusione e contagiosità, posti sotto la responsabilità della dott.ssa Brocchi.
I nuovi locali, situati all’interno del “palazzo giallo”, sostituiscono la vecchia struttura ormai obsoleta e carente dal punto di vista strutturale per la garanzia dei requisiti di sicurezza previsti dalla normativa.
Per prevenire potenziali fughe, i requisiti strutturali ed impiantistici minimi per operare con virus estremamente diffusivi, come il virus dell’afta epizootica, richiedono un sistema di ventilazione controllato con filtrazione dell’aria in uscita, trattamento termo-chimico di tutti gli effluenti, decontaminazione dei materiali solidi e ambienti con pressione negativa. L’accesso ai laboratori è controllato, registrato e consentito solo a personale autorizzato ed istruito sulle modalità di comportamento all’interno e dopo l’uscita dai locali “infetti”.per questi dipendenti è obbligatorio l’uso di abbigliamento esclusivo per i locali “infetti” e la doccia in uscita.
Le modalità di trasferimento sono state studiate con l’obiettivo di ridurre al minimo i tempi di esecuzione, per mantenere il servizio diagnostico attivo, garantire la catena del freddo per le bio-banche di virus e prodotti biologici conservati, e assicurare il contenimento biologico e fisico dei materiali durante il transito tra la vecchia e la nuova struttura. Per questo è stato allestito un tunnel provvisorio a tenuta che, con un percorso di circa 40 metri, collega le due “zone infette”, isolando il tragitto esposto alla contaminazione. Le apparecchiature di grandi dimensioni, per le quali non è stato possibile il trasferimento attraverso questa via, sono state portate all’esterno, dopo essere state decontaminate, e ricollocate nella nuova sede attraverso le vie di ingresso predisposte.
Dal 16 ottobre il servizio di diagnostica virus vescicolari prosegue nei nuovi laboratori.