Il virus influenzale H1N1 che sta circolando soprattutto in Nord America (Messico, USA) viene impropriamente chiamato “swine flu” (influenza suina”) in analogia con quanto successe nel 1918 con il virus della “Spagnola” che pure era un virus influenzale H1N1, che dava sintomatologia e mortalità nelle persone. Il virus attuale però NON è il virus della spagnola, ma un nuovo virus con lo stesso fenotipo composto da un mosaico di geni aviari, suini e umani (come la maggior parte dei virus influenzali umani) che ha le potenzialità di ampia diffusione tra le persone.
Continuare a chiamare questo nuovo virus “influenza suina” è pertanto non corretto e fuorviante in quanto al momento nessuna delle persone contagiate risulta aver avuto contatti diretti o indiretti con suini, piuttosto l’infezione si trasmette da uomo a uomo come tutti gli altri virus influenzali umani.
Non è quindi evitando il contatto con i suini o i loro prodotti che si evita il contagio; tantopiù che ad oggi il virus “messicano” non è mai stato descritto nel suino in nessuna parte del mondo. Quindi, se dobbiamo proprio dare un soprannome a questa influenza sarebbe più corretto chiamarla “messicana”.
L’INFLUENZA SUINA L’influenza suina è un’importante causa di patologia respiratoria acuta nell’allevamento suino. I principali ceppi influenzali coinvolti nell’eziologia di questa malattia sono l’H1N1, l’H3N2, e l’H1N2. In Italia si assiste alla contemporanea circolazione dei tre sottotipi virali sopraccitati.
Con lo scopo di monitorare la circolazione dei virus influenzali suini, da vari anni l’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna (IZSLER) ha reso sistematico un programma di screening teso non solo alla verifica della presenza di questi virus ma anche allo studio delle caratteristiche antigeniche e genetiche dei ceppi circolanti nell’area geografica di competenza.
L’isolamento, la tipizzazione e la caratterizzazione genomica di numerosi isolati ha permesso di monitorare la presenza dei virus influenzali nella popolazione suina e di seguirne l’evoluzione.I virus circolanti nei suini in Italia (n.b. l’influenza suina non è tra le malattie denunciabili del Regolamento Polizia Veterinaria) sono simili a quelli degli altri Paesi Europei (leggera prevalenza di H1N1 rispetto ai ceppi H3N2, percentuale inferiore per i ceppi H1N2) e nelle indagini finora effettuate non si sono avute segnalazioni di passaggi diretti all’uomo dei virus suini e ricombinazioni fra virus influenzali suini e umani.